Sta ritornando il “bello” in questa stagione di rinascita!
Se ridiamo lustro, espressione, forma e fiducia ad un volto, dobbiamo anche ridare dignità morale ed economica a chi svolge un lavoro “artigianale”.
Nel settore dentale c’è stato qualcosa di simile a quella che nella pittura è stata la svolta cubista di Picasso, una trasformazione.
Il progresso ottenuto con gli strumenti digitali ha scomposto il sapere classico in sapere digitale, dove tutto viene SHORTATO.
Quanto dura una rivoluzione?
E soprattutto quando e perché comincia?
Prima dell’invenzione della stampa il sapere era rinchiuso nei monasteri.
La sua liberalizzazione ha prodotto e sviluppato una trasformazione lenta e costante.
Ma cosa succede se tutto questo viene abbreviato e velocizzato?
Le nostre maestrie si adattano, ma quanto rimane della nostra storia e della cultura dei saggi artigiani?
Quando si progetta un sorriso, ci si mette in gioco anche una parte emozionale, la libera espressione della creatività che ognuno di noi “saggi artigiani” impiega nella sua costruzione per dargli forma ed anima, per donare sicurezza e condivisione a chi lo indossa.
Noi siamo parte integrante del Made in Italy e la nostra creatività e capacità, ci aiuta a produrre pezzi unici, così come l’impronta digitale è lo strumento della nostra univoca riconoscibilità.