I maggiori cambiamenti che si sono verificati in campo odontoiatrico, in questi ultimi anni, sono da attribuire alle tecniche dentali: in un primo momento con l’avvento degli acrilici, poi con quello degli impianti e negli ultimi anni grazie all’odontoiatria digitale.
Questi mutamenti, accompagnati anche dalla crescita professionale e dal rapporto tra odontotecnici e dentisti, che si è consolidato e rafforzato, hanno portato l’odontoiatria restaurativa a livelli altissimi.
Non era, infatti, consuetudine che il medico si rivolgesse all’odontotecnico. Oggi invece, sono molti i dentisti che si consultano e chiedono consigli sulle moderne opzioni disponibili.
A cosa si deve questo cambiamento?
Penso che il fattore chiave sia dato dal fatto che, nei corsi di laurea, le ore dedicate all’insegnamento sulle tecnologie dentali siano diminuite.
Questo fa si che, le nuove generazioni di dentisti, debbano affidarsi maggiormente ai laboratori tecnici, sempre aggiornati sul vasto assortimento dei materiali e sulle nuove tecniche, introdotte sul mercato, per rendere più performante e preciso il prodotto.
Il costante perfezionamento delle metodologie e delle tecniche, ci rende consapevoli di quanto gli aggiornamenti siano necessari e quanto sia fondamentale, quindi, che medici e odontotecnici agiscano in sintonia, in un reciproco confronto.
Livello di conoscenza
Il livello di conoscenza e di competenza degli odontotecnici si è molto elevato, e grazie allo sviluppo delle tecnologie e dei materiali, il loro “status” è destinato ad evolversi costantemente, a differenza di ciò che accadeva in passato.
I laboratori si sono adeguati ed attrezzati alle nuove tecnologie per rispondere al meglio alle esigenze; attualmente è impossibile immaginare un laboratorio senza uno scanner digitale, in grado di costruire un manufatto in ceramica, rispettando fedelmente, con pochi passaggi e in tempo reale, la bocca del paziente.