Non siamo solo artigiani del fare, anche scrivere e descrivere è un lavoro manuale, ha bisogno di una penna, di un taccuino, ma soprattutto del saper osservare.
Siamo spettatori ma anche presentatori di un costume che muta.
Il “mondo dentale” sta modificando velocemente le sue cristallizzate abitudini di lavoro e di visione.
Perché quindi scrivere e non relazionare?
Spesso le relazioni sono opinioni tecniche prive di sentimento, ricche di dati ma povere di concetti.
Descrivere quindi è un lavoro manuale e come già detto necessita di penna, sguardo, taccuino.
Questi tre elementi, fondamentali alla creazione di un articolo, richiedono punti di vista strettamente personali.
Dietro ad ogni persona, situazione o prodotto c’è una storia da raccontare, interpretare e talvolta da condividere con altri.
La penna come l’ago e il filo evocano un lavoro artigianale.
Con la penna in mano dopo aver verificato i dettagli e i riscontri, costruisco, ricostruisco, sviluppo….ma soprattutto narro.
L’uso della penna rappresenta l’inizio dell’atto creativo.
Lo Sguardo serve a disegnare
Le osservazioni, focalizzando il particolare, senza essere distratti dalle immagini e dai messaggi fuorvianti e ingannevoli che allontanano dal vero, aiutano ad imbastire l’abito.
Il taccuino a dare forma e colori, come se fosse la bacheca che contiene il prodotto frutto del nostro sguardo.
“……un’azienda che ha la creatività, la bellezza della manualità e un’alta personalizzazione, concetti che tutti gli artigiani posseggono per creare il bello, devono difendere queste qualità nella produzione commerciale, per ottenere una finitura raffinata e non dozzinale delle loro opere….”
Facciamo quindi del nostro meglio…. per diventare i migliori artigiani possibili.
L’artigiano come l’artista non si può imitare, si può solo copiare.
Essere artigiani non vuol dire lavorare con le mani, dietro ad ogni artigiano ci sono: studio, ricerca, prove, a volte… fallimenti.